
Luca e un’emozione che ha, finalmente, voce grazie alla fonochirurgia
La tecnica del lipofilling da tessuto adiposo autologo per rinforzare le corde vocali e migliorare la qualità di vita di un paziente affetto da una particolare patologia della laringe.
Come suo papà e suo nonno, anche Luca è nato con una particolare e non comune patologia della laringe. Un sulcus, o più probabilmente una vergeture, una sorta di “smagliatura” delle corde vocali, ha reso sin da bambino più difficile per Luca usare a pieno le potenzialità della sua voce.
Nell’età in cui, crescendo, i ragazzi modificano il proprio timbro, si vive anche un rito di passaggio: il tono si fa più grave e parlando si comunica al mondo intero che è finito quel tempo in cui essere considerati bambini.
La rigidità cicatriziale riscontrata in Luca è la causa di un timbro particolarmente alto, insolito nei maschi, che spesso ha portato anche a problemi di afonia. La qualità della vita ne ha risentito molto non soltanto nel periodo dello sviluppo, ma anche da adulto perché da anni, infatti, Luca svolge un lavoro che lo tiene molto al telefono, a contatto quotidianamente con i suoi clienti. Un uso della voce che, quando diventa eccessivo, contribuisce all’assottigliamento e a un innalzamento del tono.
Nel tempo, convivere con questo disturbo è diventato sempre più difficoltoso: agli ostacoli della vita quotidiana come l'imbarazzo di parlare in pubblico, si aggiungono anche criticità apparentemente inspiegabili al punto da rendere problematico anche un normale viaggio in aereo perché il cambio di pressione portava alla perdita immediata della voce. Una condizione che si autoalimenta dei risvolti psicologici conseguenza del suo "inusuale" tono di voce: l'ansia e la preoccupazione, infatti, generavano in Luca anche un acuirsi dell'afonia o dell'assottigliamento e innalzamento del timbro vocale.
L’incontro con gli specialisti del Policlinico di Milano e con la professoressa Giovanna Cantarella è avvenuto quasi per caso, mentre Luca era alla ricerca in rete di Centri specializzati nel trattamento delle lesioni delle corde vocale. Ad accoglierlo è stata un’équipe di medici otorinolaringoiatri, di chirurghi e di esperti in riabilitazione vocale del team di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale diretta dal prof Lorenzo Pignataro.
“La malformazione delle corde vocali di Luca è emersa con più evidenza nel periodo della ‘muta vocale’, quando i ragazzi assumono una tonalità più profonda e questo cambiamento in lui non si è verificato. La rigidità cicatriziale riscontrata nel suo caso richiedeva dunque di intervenire per dare maggiore elasticità e volume delle corde vocali – spiega la dottoressa Giovanna Cantarella -. Di solito si procede, prima di proporre un intervento fonochirurgico, sempre con una sessione di riabilitazione della voce per capire in che modo affrontare il problema e individuare quali possono essere le strategie per dare un risultato ottimale per il paziente”.
Un importante requisito diagnostico è costituito dall’esame stroboscopico che consente di evidenziare le alterazioni della vibrazione delle corde vocali, altrimenti invisibili a occhio nudo, in quanto il fenomeno vibratorio avviene ad una velocità non valutabile dalla retina umana.
L’intervento di lipofilling può essere utilizzato in ambito di fonochirurgia perché permette di dare alle corde vocali volume ed elasticità in modo da eliminare gli episodi di afonia e contribuire alla modificazione del timbro vocale ottenendo un tono più grave.
“L’intervento si esegue in anestesia generale e ha anche finalità diagnostica di precisione perché si utilizza un microscopio che consente di eseguire una micro laringoscopia – chiarisce Giovanna Cantarella -. Questo ci ha permesso di osservare la laringe con più precisione e intervenire praticando lo scollamento delle aderenze dello strato di cover cordali dagli strati più profondi. Le cicatrici sono così trattate praticando contestualmente una liposuzione del tessuto adiposo prelevato direttamente dal paziente e iniettati nelle corde vocali a scopo rigenerativo”.
L’intervento dura circa 40 minuti e migliora sensibilmente la qualità della voce. Al paziente è richiesto di proseguire l'iter terapeutico con una ulteriore riabilitazione logopedica allo scopo di favorire la nuova elasticità post operatoria e abituare il paziente al nuovo timbro della propria voce.
La voce come biomarker per fare nuove diagnosi grazie all’Intelligenza Artificiale
È un fatto istintivo: dall’inflessione della voce di chi ci parla siamo in grado di percepire qualche emozione tradita, uno stato d’animo insolito o anche più semplicemente se il nostro interlocutore non si sente particolarmente in forma. Questo stesso principio è alla base di nuovi studi che vedono oggi l’integrazione dei sistemi di machine learning e analisi dati computerizzata nell’individuazione di nuove diagnosi. Il timbro della voce come biomarker per la valutazione precoce delle patologie della laringe è un campo promettente e su cui il Policlinico di Milano è impegnato anche grazie a collaborazioni interdisciplinari con altri istituti di Ingegneria Informatica. L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in campo clinico ha però un’ambizione più ampia: presto sarà possibile anche riconoscere tempestivamente l’insorgenza di numerose patologie, tra cui quelle neurologiche e neurodegenerative. Questi programmi permetterebbero di distinguere i primi sintomi di una patologia a partire da una voce registrata.
16 APRILE, GIORNATA MONDIALE DELLA VOCE