#SCATTIDIUNTEMPO. Bambini al sole: i bagni di luce sulle terrazze di via Pace
— Valentina Castellano Chiodo
Piccoli pazienti d’altri tempi sulla terrazza dell'ex Ospedale Dermosifilopatico di via Pace, padiglione che ancora oggi ospita la Dermatologia del Policlinico di Milano.
Si rilassano come fossero al mare, ma si stanno curando attraverso l’Elioterapia, da sempre consigliata per disturbi sia fisici che psicologici, attraverso l’esposizione ai raggi solari. Gli scatti conservati nell'Archivio Storico del Policlinico di Milano e databili dal 1910 circa al 1937, in parte furono realizzati perché l’Ospedale partecipò alla mostra nazionale degli ospedali a Roma.
Sulle sdraio col parasole per proteggere la testa, c’è chi guarda il cielo, chi si addormenta e chi legge il giornale. Questi momenti venivano chiamati bagni di sole e consigliati perché secondo gli studi medici il calore sulla pelle e in tutto il corpo dava effetti benefici, come il rilassamento muscolare o una migliore mobilità delle articolazioni. L’Ospedale Maggiore, oggi Policlinico di Milano, era all’avanguardia già allora dal punto di vista delle cure mediche, dato che utilizzava anche i bagni di luce, grazie all’uso di lampade che emanavano i cosiddetti raggi di luce artificiale Finsen, dal nome del medico danese (premio Nobel per la medicina nel 1903), che sperimentò la terapia dei raggi ultravioletti invisibili per stimolare la crescita e uccidere i batteri.