La terapia ormonale sostitutiva per risolvere i sintomi della menopausa
— Rosy Matrangolo con la consulenza scientifica di Paola Pifarotti, ginecologa
Premesso che la menopausa non è una malattia, in molte donne questo periodo della vita può essere accompagnato da piccoli grandi disturbi dovuti al calo ormonale che altera la qualità di vita. Non tutte le pazienti lamentano sintomi legati alla menopausa e con la stessa intensità per cui non sempre è necessario ricorrere a una terapia ormonale sostitutiva. Ne parliamo con Paola Pifarotti, ginecologa del Policlinico di Milano ed esperta di menopausa.
Cos’è la menopausa e quali sono i sintomi più frequenti associati a questa fase della vita della donna?
Si parla di menopausa quando cessa la funzione ovarica e si riconosce con l’assenza delle mestruazioni per 12 mesi consecutivi. Questa condizione può non comportare la comparsa di sintomi, oppure manifestarsi con disturbi di diversa natura.
Secchezza vaginale, dolore ai rapporti e difficoltà nella minzione sono manifestazioni più comuni e rientrano nella sindrome genitourinaria. La sindrome vasomotoria è caratterizzata dalle vampate di calore. Altri sintomi come sbalzi di umore, insonnia e irritabilità, calo della libido, aumento di peso e dolori articolari, osteoporosi e calo dell’attenzione sono meno diffusi ma molto impattanti sul benessere della donna.
Si parla tanto di terapia ormonale sostitutiva, in cosa consiste?
Si inizia a parlarne di più ma permangono molti dubbi tra le pazienti. La terapia ormonale sostitutiva è una terapia a base di ormoni che sostituisce quelli prodotti dalle ovaie in età fertile con gli stessi benefici. Efficace per le donne sintomatiche in menopausa, non va consigliata in assenza chiara di sintomi: questa premessa è importante per definire che è il medico a prescrivere la terapia più appropriata al dosaggio più adatto per le singole situazioni. La terapia ormonale va proposta dopo una valutazione clinico strumentale della paziente e si aggiunge alle raccomandazioni mediche su uno stile di vita attivo e un’alimentazione adeguata al fabbisogno.
Come agisce la terapia ormonale sostitutiva?
Esistono molte varietà di composti e le soluzioni sono personalizzate rispetto alla sintomatologia specifica della paziente e ai benefici per dosaggio. I recettori degli estrogeni sono dappertutto nell’organismo e per questo la terapia ormonale sostitutiva può definirsi sistemica, in quanto va a risolvere la sintomatologia nella sua complessità. Tra i benefici a lungo termine ci sono una riduzione dei rischi cardiovascolari e di osteoporosi e un più basso rischio di insorgenza di Alzheimer. Alla terapia ormonale sostitutiva è associato un rischio più basso di cancro del colon retto.
Questa terapia non va confusa con l’assunzione di ormoni bioidentici, che sono preparati galenici di cui mancano le evidenze in letteratura scientifica: bioidentico non significa che naturale equivalga a innocuo per la salute.
Quando iniziare la terapia ormonale sostitutiva?
Se l’assenza del ciclo mestruale dura già da diversi mesi e sono presenti alcuni sintomi, il medico può valutare questa terapia per mantenere l’effetto degli estrogeni endogeni. Se invece i disturbi sono presenti a un anno dalla scomparsa delle mestruazioni e la menopausa è conclamata, allora si può prescrivere il trattamento con terapia ormonale sostitutiva, che non va presa a scopo preventivo. Controindicata se iniziata dopo anni dall’esordio della menopausa, non si prescrive a donne sopra i 60 anni.
La terapia ormonale sostitutiva è pericolosa?
Alcune pazienti manifestano alcune paure legate al possibile aumento di rischio di cancro alla mammella. Le evidenze sono che il rischio attribuibile alla terapia sostitutiva per cancro alla mammella è molto basso, quantificabile a 8 casi in più ogni 10 mila donne all’anno. Dopo 5 anni di sospensione della terapia, il rischio torna a essere uguale al resto della popolazione. Per le donne con obesità o diabete esistono formulazioni specifiche grazie ai preparati transdermici.
Come si assume la terapia ormonale sostitutiva?
L’estradiolo è alla base della terapia sistemica ormonale sostitutiva ma cambia la via di somministrazione.
Sono disponibili:
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formulazioni per bocca
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soluzioni per via transdermica
L’estriolo è alla base della terapia locale nel caso di sintomatologia genitourinaria isolata.
Il 18 ottobre è la Giornata Mondiale della Menopausa