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11/04 2024
Salute

Colpi di sonno: chi russa a letto rischia in auto

— di Ilaria Coro, con la consulenza scientifica di Davide Tosini, otorinolaringoiatra

Aprile, dolce dormire” è un proverbio popolare che trova però una spiegazione scientifica: con la primavera l’aumento delle ore di luce può temporaneamente alterare il ritmo sonno-veglia con una maggiore sensazione di sonnolenza. Ma che fare se le palpebre cominciano a diventare pesanti proprio mentre siamo al volante?
È un fatto poco conosciuto, ma un guidatore assonnato è pericoloso quanto chi guida sotto l’effetto dell’alcol o con il cellulare in mano. Scuotere la testa, alzare il volume della radio, tirare giù il finestrino o bere un caffè, potrebbero non bastare. L’unica vera soluzione per evitare colpi di sonno alla guida è un riposo notturno “di qualità”.
Per sfatare alcuni falsi miti sulla sonnolenza mentre si è alla guida, capire quali condizioni che compromettono la salute del nostro sonno e se siamo a rischio di appisolarci improvvisamente, ne parliamo con Davide Tosini, specialista dell’Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale del Policlinico di Milano, diretta dal Prof. Lorenzo Pignataro.

 

Per vincere la sonnolenza mentre si guida basta scuotere la testa, alzare il volume della radio, tirare giù il finestrino o bere un caffè. FALSO

Sono tutti accorgimenti che possono temporaneamente far aumentare la sensazione di vigilanza, ma l’effetto ha breve durata con il rischio di incorrere poi in “microsonni”, in cui si chiudono gli occhi per 4-5 secondi: un tempo sufficiente, a una velocità di 50 km/h, per percorrere circa 50-70 metri senza controllo, con conseguenze potenzialmente molto gravi.


La sonnolenza riduce la capacità di percepire stimoli esterni. VERO

Uno stato di stanchezza compromette la prontezza di riflessi e la capacità di elaborare correttamente gli stimoli provenienti dall’ambiente circostante. Questo rallentamento dei tempi di reazione rappresenta un fattore di rischio rilevante durante la guida.

 

Dormire 7-8 ore elimina il rischio di avere un colpo di sonno. FALSO

Alcune persone, anche dopo un numero sufficiente di ore di sonno, si possono sentire ancora stanchi. Il sonno, infatti, per essere realmente efficace deve essere regolare e continuativo. La sua qualità può essere compromessa da vari fattori:

  • russamento e apnee notturne – il russamento è il disturbo del sonno più frequente, causato da una vibrazione delle strutture anatomiche delle vie aeree (palato, ugola, etc.). Talvolta si può associare alle apnee notturne, vere e proprie interruzioni del flusso aereo causate da un collasso delle stesse strutture anatomiche, della durata di almeno 10 secondi, capaci di provocare un calo dell’ossigenazione del sangue e continui microrisvegli, che a lungo andare possono compromettere anche la salute cardiovascolare
  • insonnia - difficoltà ad addormentarsi, mantenere un sonno continuo e ristoratore e/o risvegli precoci
  • sindrome delle gambe senza riposo - urgenza di muovere gli arti inferiori durante la notte

SCOPRI SE RISCHI UN COLPO DI SONNO con breve test di autovalutazione*

Che probabilità hai di appisolarti o di addormentarti nelle seguenti situazioni, indipendentemente dalla sensazione di stanchezza? La domanda si riferisce alle usuali abitudini di vita nell'ultimo periodo.

 

Usa la seguente scala per scegliere il punteggio più adatto ad ogni situazione: 0 = non mi addormenterei; 1 = ho qualche probabilità di addormentarmi; 2 = ho una discreta probabilità di addormentarmi; 3 = ho un'alta probabilità di addormentarmi

 

SITUAZIONI:

  • Seduto mentre leggo
  • Guardando la TV
  • Seduto, inattivo in un luogo pubblico (a teatro, ad una conferenza)
  • Passeggero in automobile, per un'ora senza sosta
  • Sdraiato per riposare nel pomeriggio, quando ne ho l'occasione
  • Seduto mentre parlo con qualcuno
  • Seduto tranquillamente dopo pranzo, senza avere bevuto alcoolici
  • In automobile, fermo per pochi minuti nel traffico

 

RISULTATO: Se il punteggio totalizzato è superiore a 10, è indicativo di una sonnolenza diurna eccessiva.

 

*EPWORTH SLEEPINESS SCALE (ESS): Stanford University of California. Versione Italiana di Vignatelli et al. 2000

I disturbi del sonno sono ancora spesso sottovalutati ma possono provocare gravi conseguenze, per la nostra salute e per la sicurezza anche degli altri.  Ecco perché è fondamentale parlarne con il proprio curante per valutare un eventuale percorso diagnostico specialistico e individuare le soluzioni più appropriate.

 

Al Policlinico di Milano, il team dell'Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, diretto dal Prof. Lorenzo Pignataro, ha messo a punto in questi anni un innovativo intervento mininvasivo della durata di soli 45 minuti, pensato per ridurre il russamento e le apnee notturne. La tecnica delle “tende a pacchetto”, è una procedura reversibile, che stabilizza l’ugola e i tessuti molli del palato senza necessità di tagli o asportazioni chirurgiche.

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