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22/12 2023
Salute

Raffreddore nei bimbi: come riconoscerlo e curarlo

— di Federica Bonalumi, con la consulenza scientifica di Paola Marchisio, pediatra

In inverno le preoccupazioni dei genitori per i malanni dei propri bimbi sono sempre maggiori, soprattutto quando si presenta uno dei sintomi più comuni a diverse patologie: il raffreddore.

Nei piccoli il nasino che cola e le difficoltà respiratorie connesse al raffreddore, possono preoccupare mamma e papà e imparare a riconoscere sintomi e sviluppi è sempre l’arma migliore per rimanere tranquilli ed evitare complicanze.

Per questo, abbiamo parlato con Paola Marchisio, Direttore della Pediatria Pneumoinfettivolgia della Clinica De Marchi del Policlinico di Milano, che ci ha spiegato le varie forme e connessioni del raffreddore.


Per iniziare, che cos’è il raffreddore?

Il raffreddore, o rinite acuta, è una infiammazione che interessa prevalentemente la mucosa nasale i cui sintomi compaiono in genere entro 48 ore dal contatto con il virus. L’inizio del raffreddore si manifesta con un senso di irritazione di naso e gola, seguito da starnuti e abbondanti secrezioni acquose. Sensazione di naso chiuso, crisi di starnuti, tosse sono quasi sempre presenti. Può associarsi a mal di testa (nei bambini più grandicelli), senso di malessere generale, febbricola (in circa la metà dei bambini) e bruciore agli occhi.
Nel giro di due - tre giorni i sintomi si modificano e le secrezioni nasali diventano più dense. Nei lattanti il raffreddore è frequentemente associato a febbre anche elevata e la conseguente ostruzione nasale può rendere più difficoltoso l’allattamento.

 

Perché ci si ammala più volte in una stagione?

Il raffreddore può essere causato da oltre 200 virus respiratori diversi ed è per questo che ci si può ammalare più volte durante una stagione. I virus più frequenti sono i rhinovirus, i virus dell'influenza, i coronavirus, il virus respiratorio sinciziale.

 

Quanto dura il raffreddore nei bambini e se non passa?

Il raffreddore per lo più si risolve spontaneamente entro 3-4 giorni. Se dopo 10 giorni il raffreddore non è ancora passato, potrebbe essere il segno dello sviluppo di una sovrainfezione batterica, con coinvolgimento dei seni paranasali e quindi sviluppo di rinosinusite acuta. In questo caso è meglio rivolgersi al pediatra.

 

Quali sono i rimedi per il raffreddore?

I lavaggi nasali con soluzione fisiologica sono utili a detergere le fosse nasali perché fluidificano le secrezioni nasali e ne consentono una più agevole eliminazione. In presenza di febbre può essere utile la somministrazione di antipiretici come il paracetamolo o ibuprofene. L’utilizzo di vasocostrittori deve essere evitato e somministrato unicamente in casi selezionati e in bambini di età superiore ai 12 anni. In caso di raffreddore gli antibiotici non hanno mai motivo di essere usati.

È assolutamente necessario mantenere una adeguata idratazione. Bere molto serve a ripristinare le perdite di acqua che si possono verificare con la febbre e con la tosse.

 

Che connessione c’è tra freddo e raffreddore?

Il freddo non è di per sé una causa di raffreddore ma blocca il principale meccanismo di difesa nei confronti del virus, cioè il movimento delle ciglia, presenti sulle cellule della mucosa nasale, che permette l’allontanamento di qualunque materiale entrato all'interno del naso, virus compresi. Quando l'aria è troppo fredda, le ciglia non riescono a muoversi al meglio e si creano le condizioni ideali per una infezione virale. Inoltre, in inverno, si trascorre più tempo in ambienti chiusi e affollati dove i virus possono circolare e contagiare più facilmente.

La riduzione dei sintomi può essere anche favorita da un’elevata umidificazione ambientale che impedisce l’aumento di densità delle secrezioni. Sono preferibili gli umidificatori “ a freddo” che non producono vapore ma aumentano l’umidità dell’aria.

 

Come distinguere un raffreddore allergico da un raffreddore virale?

La rinite allergica è un'infiammazione periodica o cronica del naso, dovuta a una reazione allergica, soprattutto da pollini, muffe, pelo di animali e acari della polvere. Alcuni bambini soffrono di rinite allergica solo in certi periodi dell'anno, ad esempio in primavera durante l’impollinazione. I sintomi sono caratterizzarti da continua secrezione nasale acquosa, sensazione di naso chiuso, prurito nasale e frequenti starnuti. La stagionalità e l’associazione dei sintomi con l’esposizione all’allergene permettono di distinguere la rinite allergica dal raffreddore comune.