Le nuove tecnologie cambiano la cura?
PUBBLICAZIONE
March 2025

Il dilemma del rapporto tra uomo e macchina porta da sempre con sé domande, aspettative e pregiudizi. Oggi, questa relazione si fa ancora più profonda e intima, perché riguarda il nostro bene più prezioso: la salute. Come le nuove tecnologie stanno ridefinendo la cura dei pazienti?
Se da un lato la tecnologia amplifica le nostre capacità a livelli impensabili fino a oggi, dall’altro richiede di essere guidata con consapevolezza, dall’etica e dall’empatia umana. Come possiamo intrecciare innovazione e umanità, senza perdere di vista il senso più autentico della cura? Con il rinnovamento del Policlinico di Milano si aggiornano gli spazi, gli arredi, ma anche le attrezzature e i macchinari con tecnologie di ultima generazione, ed è l’occasione per ridefinire il rapporto tra scienza e assistenza, innovazione e persona.
L’intelligenza artificiale e la nuova percezione del sapere
L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando la medicina diagnostica, offrendo ai medici una visione ampliata e una precisione impensabile. Gli algoritmi di IA analizzano immagini radiologiche, individuano anomalie e suggeriscono interpretazioni che sfuggirebbero all’occhio umano. Ma se una macchina può “vedere” meglio di noi, cosa resta del giudizio umano? La risposta sta nella simbiosi tra capacità computazionale e sensibilità clinica: l’IA non sostituisce il medico, ma lo eleva, permettendogli di concentrarsi su ciò che rende l’essere umano insostituibile, come l’intuizione, l’empatia, il senso etico.
Il Policlinico di Milano utilizza già l'IA nella diagnostica per immagini, nei laboratori, nella tecnologia robotica a scopo clinico e di ricerca.
Chirurgia robotica: tra precisione meccanica e volontà umana
Al Policlinico di Milano, l’uso della tecnologia a fluorescenza e della chirurgia assistita da robot consente interventi di una precisione straordinaria. Ma chi è il vero protagonista di questi interventi? Il chirurgo che guida il robot o il robot stesso, che esegue movimenti impossibili per la mano umana? La macchina, in questo contesto, non è più solo uno strumento, ma un’estensione dell’uomo, un prolungamento del suo intelletto e delle sue capacità operative. Il robot esegue, mentre l’uomo decide.
Al Policlinico è già attiva una piattaforma robotica che verrà ulteriormente potenziata con robot di ultimissima generazione, a supporto delle diverse discipline: chirurgia, oncologia, urologia, ginecologia, ecc..
Le sale operatorie ibride e la fusione dei saperi
Le sale operatorie ibride sono il luogo in cui l’integrazione tra tecnologia e sapere umano trova la sua massima espressione. Sono sale ultramoderne, in cui sono state unificate tutte le caratteristiche di una sala operatoria e di una sala angiografica, per trattare al meglio pazienti complessi con il supporto della diagnostica per immagini di ultimissima generazione. Qui gli specialisti di diverse discipline possono collaborare insieme in tempo reale. Grazie all’arrivo del nuovo Padiglione Sforza le sale ibride aumenteranno da una a tre. In questo caso la tecnologia diventa il catalizzatore di una nuova forma di collaborazione, in cui il sapere individuale si fonde in una capacità collettiva potenziata.
L’etica di un futuro condiviso
Di fronte a queste innovazioni, la domanda più urgente non è cosa possano fare le macchine, ma fino a che punto vogliamo affidare loro il compito di prendersi cura di noi. La medicina tecnologica non è solo un progresso scientifico, ma anche una sfida etica. La vera rivoluzione è nel professionista che sa bilanciare il rigore dell’algoritmo con la complessità della vita umana.